Il Foro Romano è un’area storica nel centro di Roma, in Italia, che fungeva da centro della vita urbana dell’antica Roma. È stato il cuore dell’attività politica, religiosa e sociale per molti secoli.
Il centro dell’antica Roma
Il Foro Romano era un luogo per una varietà di attività sociali, tra cui incontri politici, commercio, cerimonie religiose, procedimenti giudiziari ed eventi culturali. Era arredato con numerosi templi, basiliche (edifici per i procedimenti amministrativi e giudiziari), colonne, monumenti e altre strutture architettoniche.
Il Foro Romano incarnava l’importanza e la grandezza dell’Impero Romano. Nel corso del tempo, tuttavia, è stato abbandonato e ricoperto da cumuli di terra e rovine. Gli scavi archeologici condotti nell’Ottocento e nel Novecento hanno permesso di restaurare e studiare parzialmente questo complesso storico, che oggi è una delle principali attrazioni turistiche di Roma.
La storia
Dopo la cacciata da Roma nel 509 a.C. dell’ultimo re Tarquinio il Superbo, noto per la sua tirannia, si formarono nuove istituzioni repubblicane e il foro si arricchì di nuovi edifici. Col tempo, gli imperatori costruirono i propri fori, uno più potente dell’altro.
I primi insediamenti di contadini e pastori comparvero sul Palatino molto prima della fondazione di Roma. Il Palatino era un buon punto di partenza perché l’unico attraversamento conveniente del Tevere si trovava nelle vicinanze.
Attraverso il guado dell’isola di Tiberinus, il sale e altre merci venivano portate dal sud alle città etrusche del nord, e quindi il controllo del passaggio dava un vantaggio sui vicini meridionali. Il porto sul Tevere e il mercato che esso creava costituirono il vettore per lo sviluppo del settore nord-occidentale della futura città.
Il leggendario fondatore di Roma e il suo primo re – Romolo (753-716 a.C.). I gemelli Romolo e Remo erano nipoti del legittimo re della città di Alba Longa (fondata intorno al 1152 a.C. dal figlio di Enea della famiglia reale di Troia) Numitore e figli di sua figlia Rea Silvia, una Vestale, e, a giudicare dai miti, del dio della guerra Marte. La data di fondazione di Roma è considerata il 21 aprile 753 a.C., quando Romolo tracciò con l’aratro un solco intorno al colle Palatino, segnandone i confini. I cittadini del Lazio provenienti da Alba Longa, giunti con lui, si stabilirono entro questi confini. Ma non c’era abbastanza gente, così Romolo riservò il Campidoglio a tutti i venuti, fossero essi schiavi fuggiaschi o briganti, promettendo loro i privilegi e i diritti dei cittadini. La gente cominciò ad affluire, e si trattava per lo più di uomini di tal fatta che nessuna delle tribù vicine era disposta a dare le proprie figlie per “questa gentaglia”. Il problema della mancanza di donne Romolo lo risolse in modo cardinale: organizzò una festa con gare e dolcetti, chiamò i vicini-sabinesi dal colle Quirinale e nel bel mezzo della festa diede il segnale di afferrare le loro donne, e gli uomini disarmati le scacciarono. E ci sarebbe stata una guerra (in realtà, i Romani erano in guerra con i Sabini), se le povere donne sabine, combattute tra l’affetto filiale e il dovere verso i mariti, non si fossero precipitate tra i nemici e non si fossero convinte a concludere un accordo di pace. Si dice che la tregua tra Romani e Sabini sia stata conclusa proprio sul sito del futuro Foro Romano, in una desolata pianura paludosa tra i colli: il Palatino e la Velia sul lato sud, il Campidoglio a ovest, l’Esquilino e le pendici del Quirinale e del Viminale. Si presume che nello stesso periodo la valle sia stata dichiarata “luogo di commercio e di riunioni generali”. Anche se questa pianura, precedentemente utilizzata come luogo di sepoltura dagli abitanti delle colline vicine, cessò di essere una palude solo dopo essere stata prosciugata dal canale di drenaggio della Grande Cloaca (e oggi funziona come scarico delle acque piovane). Ovidio descrive il luogo come segue: “Dove ora sorge il Foro, c’erano solo paludi fangose – che venivano ampliate dagli straripamenti del fiume. Sul luogo del lago Curzio, ora scomparso, sorgono ora altari asciutti. Un tempo non era altro che un lago. Velabre, dove oggi si svolgono le processioni trionfali al Circo, un tempo non era altro che una landa desolata ricoperta di salici e canne”.
La Cloaca Maxima, collegata al sistema di drenaggio, fu realizzata a Roma sotto il quinto re Lucio Tarquinio (Antico) Prisca (governato dal 616 al 579 a.C.). Poi furono tracciate le prime strade in terra battuta, il Foro Romano fu pavimentato e apparvero i primi edifici: botteghe commerciali, tribune oratorie, edifici per le cerimonie pubbliche, le feste religiose, le elezioni delle cariche e dei magistrati, le sentenze di condanna… Man mano che il Foro veniva costruito, si trasformava gradualmente nel luogo che tutti conoscono nei libri di storia: il centro commerciale, giudiziario, religioso e politico dell’antica Roma. E Roma stessa, nel VII-VI secolo a.C., si trasformò in una città grande, bella e ricca, che commerciava con Cartagine, l’Asia Minore e la Grecia.
Gli edifici più importanti dell’antico Foro Romano includono la Regia, la prima “casa dei re”, che si dice sia stata costruita dal secondo re romano Nulo Pompilio (715-673/72 a.C.), il Comitium, un luogo del Foro Romano dove si svolgevano le assemblee popolari – i comitia – e la Curia, la sede del Senato. I fori imperiali di Cesare, Augusto, Vespasiano o Mira, Nerva o Transitorium (un passaggio tra il foro di Mira e il foro di Augusto) e Traiano erano simmetrici, per quanto possibile di forma rettangolare corretta, inscritti in un unico sistema di coordinate. Erano simboli dell’ideologia imperiale, creati per glorificare ed esaltare gli imperatori. Erano ornati da magnifici archi di trionfo e colonne, statue, templi, basiliche, scuole e ampie biblioteche.
Durante il periodo repubblicano, il foro continuò a essere il centro politico e giudiziario della città. Per ampliarlo oltre la piazza tra i comitia e il tempio della Vestale, il Senato acquistò le case e gli appezzamenti privati vicini e li destinò all’uso comune. Sul nuovo spazio pubblico furono costruiti il tempio di Saturno con la tesoreria (497 a.C.), il tempio di Castore e Polluce (484 a.C.), una tribuna per gli oratori, nota dopo il 338 a.C. come rostro. Sul luogo del mercato nel 367 a.C. fu eretto il tempio della Concordia, intorno alla piazza centrale – tre basiliche – Porcius, Sempronia e Aemilia (II secolo a.C.), utilizzate come luogo per le transazioni commerciali, le sessioni civili e giudiziarie; completava l’insieme dell’archivio cittadino il Tabularium (78 a.C.).
I cambiamenti cardinali non riguardarono solo il foro: dopo le guerre puniche (la guerra tra Roma e Cartagine (264-146 a.C.) l’intero assetto della città fu rivisto. Da ovest a est, la Via Sacra dell’Antica Roma (via Sacra) attraversava l’intero Foro Romano, luogo dei cortei trionfali della Repubblica e dell’Impero, iniziando dal Campo Marzio e terminando al Campidoglio. Per quanto riguarda le colonne e le statue d’onore, che elogiavano l’élite politica, fin dall’inizio del IV secolo a.C. ne furono collocate così tante da sovraffollare il foro e la maggior parte di esse dovette essere spostata in un altro luogo per decisione dei censori nel 158 a.C. Negli anni ’80 a.C. sotto Silla furono eseguiti lavori su larga scala per innalzare il livello della piazza di quasi un metro e pavimentarla con lastre di marmo.
Il Foro Repubblicano ereditò per molti aspetti le tradizioni dei comitia: svolgimento di assemblee popolari, funerali di cittadini nobili, gare, giochi e combattimenti di gladiatori (nel foro gli spettatori erano sistemati su tribune temporanee sotto i parasoli). Qui si prendevano decisioni importanti e si svolgevano eventi politici significativi. Ma dopo le riforme cardinalizie del I secolo a.C. (l’estensione della cittadinanza romana alla popolazione libera di tutta l’Italia) il sistema delle commissioni conobbe una crisi: sotto Silla le loro funzioni giudiziarie furono limitate, sotto Augusto e alla fine del I secolo d.C. si estinse anche la loro funzione legislativa. Così, sebbene sotto Cesare sia stato aggiunto al foro un nuovo grande complesso di edifici, e sotto Augusto siano stati riparati tutti gli edifici fatiscenti e siano stati completati il tempio del Divo Giulio e il nuovo rostro del Divo Giulio, due archi in onore delle vittorie sui Parti e su Antonio e il portico di Gaio e Lucio Cesare, il foro stesso perse la sua importanza insieme alle sue funzioni originarie (in epoca imperiale le assemblee popolari smisero di decidere qualsiasi cosa).
Durante l’epoca imperiale, nelle vicinanze dell’antico foro romano vennero letteralmente eretti uno dopo l’altro i fori imperiali: di Cesare (complesso architettonico, aggiunto alla piazza centrale nel 46 a.C.), di Augusto (42-2 a.C.), di Vespasiano, o della Pace (75 d.C.), di Nerva, o Transitorium (passante tra il foro della Pace e il foro di Augusto, iniziato sotto Domiziano negli anni ’50 d.C., completato sotto Nerva nel 97 d.C.), e di Traiano (107-113).
Con la caduta dell’Impero Romano, i fori caddero in rovina, gli edifici cominciarono a essere rasi al suolo per ricavarne pietra e la terra fu sparsa dalle colline alle pianure. Nel Medioevo, il bestiame veniva fatto pascolare in questo luogo, che fu ribattezzato Campo delle vacche… Ciò che si può vedere oggi nel centro di Roma è il risultato di molti anni di lavoro accurato da parte di archeologi e restauratori.
Informazioni generali
- Il centro storico di Roma e della Città del Vaticano è Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.
- Fondazione di Roma: 753 a.C.
- Costruzione dei principali siti del Foro Romano: dal VII al VI secolo a.C..
- Costruzione dei Fori Imperiali: dal 50 a.C. al 115 d.C.
- Lingua: italiano.
- Etnia: italiani.
- Religione: cattolicesimo.
- Unità monetaria: euro.
- Aeroporto più vicino: Aeroporto Internazionale di Roma.
Clima e tempo
- Mediterraneo.
- Temperatura media a gennaio: +8°C.
- Temperatura media di luglio: +22,4°C.
- Precipitazioni medie annue: 665 mm.
Economia
- Settore dei servizi: turismo escursionistico.
Attrazioni
- Terrazza di Emonio.
- Tempio di Saturno.
- Tempio di Vespasiano e Tito.
- Arco di Settimio Severo.
- Curia Julia.
- Rostras.
- Basilica di Aemilia.
- La piazza del foro.
- Basilica di Giulio.
- Tempio di Cesare.
- Tempio di Castore e Polluce.
- Tempio di Vesta.
- Curia Julia.
- L'”ombelico della città”.
- Colonna d’oro.
- Lapis Niger.
- Basilica di Massenzio.
Fatti divertenti
- Quando i Romani sconfissero e devastarono Alba Longa (la città natale di Romolo e Remo) nel VII secolo a.C. sotto il terzo re Tullo Ostilio, tutti i suoi abitanti furono trasferiti a Roma. Il re Tullo era famoso per il fatto che sotto di lui la popolazione di Roma raddoppiò e la città superò i suoi confini.
- Secondo la leggenda, la madre di Romolo e Remo, Rea Silvia, era figlia del re Numitore. Quando quest’ultimo fu rovesciato e imprigionato dal fratello minore Amulio, gli eredi legittimi furono eliminati: il figlio di Numitore scomparve durante la caccia, la figlia fu costretta a diventare una vestale, condannandola al celibato. Quando, quattro anni dopo, la Vestale partorì improvvisamente due gemelli (da Marte), Amulio si infuriò e ordinò che i ragazzi fossero messi in una cesta e gettati nel Tevere. Si sa che la cesta fu inchiodata alla riva ai piedi del Palatino, dove furono nutriti da una lupa. Questo colle sarebbe diventato il nucleo della futura Roma.
- La lapide del Lapis Niger fu scoperta dall’archeologo Giacomo Boni nel 1899 tra l’Arco di Trionfo di Settimio Severo e la Curia. Le fonti antiche dicono che questo è il luogo in cui Romolo fu ucciso. Sulla stele si trovano le più antiche iscrizioni latine sopravvissute (risalenti al VI secolo a.C.).
- Nella parte sud-orientale del foro, vicino alla Regia, si trovava il Sacro Precinto di Vesta, con il Tempio di Vesta e la Casa delle Vestali. Vesta era la dea romana del focolare domestico. Nel tempio veniva costantemente mantenuto il fuoco sacro. Inizialmente era custodito dalle figlie del re, che furono poi sostituite da sei sacerdotesse vestali. Le sacerdotesse erano ragazze scelte di 6-10 anni di origine nobile, il cui status dava onore e molti privilegi. Tuttavia, se una sacerdotessa rompeva il suo voto di castità di 30 anni, veniva uccisa – sepolta viva nel terreno.
- La Colonna d’Oro (Pietra del Miglio d’Oro) di bronzo dorato, da cui partivano tutte le strade principali dell’Impero Romano e contava le distanze dalle città più importanti e dalle capitali delle province romane, fu installata nel foro per ordine dell’imperatore Augusto nel 20 a.C. Nelle vicinanze si trovava l'”ombelico della città” – un piccolo tempio, che simboleggiava il centro di Roma e del mondo, cioè le terre soggette a Roma.
- L’ampio viale dei Fori Imperiali tagliò senza pietà i Fori Imperiali negli anni ’30 per ordine di Mussolini, appositamente per le parate militari fasciste dal Colosseo a Piazza Venezia.
- Il Foro di Vespasiano, progettato dall’architetto Rabirio, era chiamato anche Foro della Pace e fu costruito in onore della vittoria nella guerra giudaica. Nella profondità della piazza si trovava il tempio della dea della Pace, attorno al quale si trovavano gli edifici delle biblioteche. Scrivono i contemporanei: “Vespasiano spese per questo incredibili fondi, che gli permisero solo il suo tesoro personale e quello che ottenne dai suoi successori.
- La Tribuna Rostrale era il luogo più famoso per i discorsi pubblici. La sua base era decorata con i nasi d’ariete delle navi nemiche (rostri) catturate dai Romani nel 338 a.C. ad Antsium, durante la guerra latina del 340-338 a.C..
- L’enorme arco di Settimio Severo, a tre campate, fu costruito nel 203 d.C. in onore dell’imperatore Settimio Severo e dei suoi due figli, Caracalla e Geta, che combatterono con successo gli Arabi e gli Assiri. Dopo la morte del padre, Caracalla uccise il fratello e fece rimuovere il suo nome dall’arco, ma i fori per i perni che tenevano le lettere sono ancora visibili. L’arco aveva un tempo una quadriga con tre statue (raffigurate sulle monete romane, ma non conservate), ma è ancora decorato con 4 rilievi di 3,92 x 4,72 metri che raffigurano episodi della guerra con la Partia.