Oceano Indiano

Indian Ocean

L’oceano più caldo della Terra

Le James Bond Islands, al largo della costa meridionale della Thailandia, sono rese uniche dalla bizzarra forma delle loro scogliere. Queste isole sono diventate famose come ambientazione di uno degli episodi del film L’uomo dalla pistola d’oro.

L’Oceano Indiano è il terzo oceano più grande e caldo della Terra, situato tra Africa, Asia meridionale, Australia e Antartide. Lambisce le coste di molti Paesi, tra cui India, Sri Lanka, Mauritius, Madagascar, Australia, Indonesia e molti altri. L’Oceano Indiano è noto per la sua varietà di forme di vita marina, le bellissime barriere coralline e le magnifiche isole tropicali. L’oceano svolge un ruolo importante nel commercio e nei trasporti mondiali, essendo una rotta fondamentale per la navigazione internazionale.

La storia

L’Oceano Indiano entrò nella sfera di interesse delle potenze coloniali solo dopo che il navigatore portoghese Vasco da Gama scoprì la rotta marittima per l’India. In seguito, iniziarono le spedizioni regolari nella sua estensione.

Nel 1497, per ordine del re Emanuele I del Portogallo, salpò una spedizione di quattro navi guidata dall’esperto navigatore Vasco da Gama. Lo scopo principale della spedizione era quello di esplorare la rotta marittima verso l’India. Le ricchezze del continente lontano, come le spezie e la seta, erano molto apprezzate nell’Europa di allora e, dai tempi di Marco Polo, che attraversò l’Asia via terra nel XIII secolo, divennero sempre più importanti per le monarchie europee. Vasco da Gama doppiò il Capo di Buona Speranza, entrò nell’Oceano Indiano e raggiunse le coste dell’India nel 1498. Nel 1502 guidò una seconda spedizione in India. Questa volta guidò una flottiglia di 20 navi. Il suo compito era quello di consolidare il dominio del Portogallo nell’Oceano Indiano. Questo viaggio in mare si concluse nel 1504. Dopo aver appreso i successi portoghesi, anche altre potenze marittime si affrettarono a raggiungere i mari del sud. Sir Francis Drake navigò sotto bandiera inglese verso la Tasmania. All’epoca delle grandi scoperte geografiche, il compito principale delle spedizioni marittime era sempre l’esplorazione di nuove terre e delle relative rotte. Al giorno d’oggi, tali spedizioni, principalmente oceanografiche, sono intraprese per esplorare il mare stesso. Esse studiano non solo le correnti e le profondità sottomarine, ma anche gli effetti sull’ecologia oceanica dell’industria delle nazioni costiere e insulari. Il boom turistico degli ultimi decenni si è rivelato un’arma a doppio taglio: da un lato, il turismo porta buone entrate ai Paesi poveri della regione, ma dall’altro i subacquei e i cacciatori di souvenir contribuiscono in modo significativo alla distruzione delle barriere coralline.

La geografia

Sei settimi dell’Oceano Indiano si trovano nell’emisfero meridionale: tra l’India a nord, l’Africa a ovest, l’Oceano Meridionale a sud e l’Australia a est.

Con una superficie di oltre 73 milioni di km2, l’Oceano Indiano ha dimensioni notevolmente inferiori rispetto ai suoi “fratelli maggiori”, l’Oceano Atlantico e l’Oceano Pacifico. La dorsale indiana centrale, sottomarina, attraversa il centro dell’oceano e si estende verso sud a forma di Y rovesciata. La dorsale indiana orientale corre parallela ad essa. Nell’Oceano Indiano si trovano in totale 11 bacini profondi. La profondità media dell’Oceano Indiano è di circa 3872 metri e la profondità maggiore, 7258 metri, si registra nella parte orientale della Fossa del Suono. Le isole dell’Oceano Indiano sono molto varie, sulle sue distese si trovano una delle quattro isole più grandi del mondo, il Madagascar, e lo Sri Lanka, e come se fossero stati creati appositamente per le località di villeggiatura arcipelaghi composti da minuscole isole: Maldive e Seychelles.

Flora e fauna

I monsoni sono la forza motrice dell’Oceano Indiano. Sotto la loro influenza, le correnti si mescolano e si modificano a vicenda. Dal 1979, nell’Oceano Indiano è in corso un progetto per studiare l’effetto dei venti sulle correnti e sulla flora e fauna dell’oceano. La fauna dell’Oceano Indiano non è così varia come, ad esempio, quella dell’Oceano Pacifico sud-orientale. Tuttavia, l’Oceano Indiano ospita circa 1.000 specie di pesci e più di 140 specie di coralli. E l’Oceano Indiano meridionale ospita più di 100 specie di balene. Purtroppo, questa diversità di specie è costantemente minacciata. Le petroliere che trasportano petrolio dai Paesi del Golfo ai clienti passano attraverso l’Oceano Indiano. Ogni incidente grave significherebbe un disastro ecologico e la morte di molti animali, uccelli e piante.


Informazioni generali

  • Undici bacini profondi.
  • Mari dell’Oceano Indiano: Arabico, Andamano, Arafura, Rosso, Laccadive, Timor.
  • Golfi: Bengala, Persico, Aden, Golfo di Oman e Golfo di Carpentaria.
  • Superficie: 73,5 milioni di km2 (con i mari marginali).
  • Volume d’acqua: 292 milioni di km2.
  • Profondità media: 3.872 metri.
  • Profondità massima: 7258 metri (vicino all’isola di Giava, in Indonesia).
  • Lunghezza: 3100 km tra Africa e Indonesia e 4500 km tra India e Antartide.

Clima e tempo

  • Prevalentemente tropicale, monsonico.
  • Temperatura dell’acqua 30-32ºC nel Golfo Persico e nel Mar Rosso, 28-29ºC vicino a Giava e alla costa settentrionale dell’Australia.

Fatti divertenti

  • La prima spedizione oceanografica nell’Oceano Indiano ebbe luogo nel 1873. Fu intrapresa da esploratori britannici a bordo della nave Challenger.
  • Ancora oggi, nell’Oceano Indiano si trovano stabili velieri in legno dello stesso tipo utilizzato 400 anni fa. Servono sia come traghetti che come navi da carico.
  • L’isola di Masirah, al largo delle coste dell’Oman, nel Mar Arabico, è l’ultimo luogo conosciuto dagli scienziati in cui molte specie di tartarughe marine in via di estinzione depongono le uova.
  • Il francobollo più famoso del mondo è stato stampato sulle coste dell’Oceano Indiano: si tratta del Blue Mauritius.
  • L’Oceano Indiano è uno dei pochi luoghi al mondo in cui la pirateria persiste. Gli stretti di Malacca e Zonda sono particolarmente pericolosi.
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